Quotidiano il nostro impegno per le Donne Sorde, non aspettando il 25 novembre rinnoviamo ogni giorno l'impegno in difesa delle Donne sorde vittime di violenza ricordando il Protocollo d’Intesa sancito nel 2023 tra Centro Antiviolenza e Ente Nazionale Sordi Consiglio Regionale Sardegna: "Più Accessibilità e Supporto per le Donne Sorde Vittime di Violenza"
È stato firmato un importante Protocollo d’Intesa tra il Centro Antiviolenza Prospettiva Donna e l’Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi - Consiglio Regionale Sardegna , con l’obiettivo di rafforzare l’accessibilità ai servizi antiviolenza per le donne sorde e promuovere una cultura dell’inclusione, del rispetto e dei diritti.
L’accordo nasce dalla riflessione, dall'esperienza e dalla conoscenza della LIS e della comunità sorda della Dott.ssa Ortu Assistente sociale del CAV e Simonetta Ortu Interprete LIS per Ente Nazionale Sordi Consiglio Regionale. La necessità quindi di sviluppare percorsi di aiuto anche per le donne sorde ha permesso la nascita di questo protocollo. Le due realtà si impegnano a:
Garantire servizi di accoglienza e supporto accessibili attraverso l’attivazione di interpreti LIS (Lingua dei Segni Italiana) e altri strumenti di comunicazione inclusiva;
Realizzare attività formative rivolte al personale del centro antiviolenza per accrescere le competenze in tema di disabilità uditiva;
Sviluppare campagne di sensibilizzazione congiunte, per informare e raggiungere in modo capillare anche le persone sorde;
Attivare una rete operativa per il supporto tempestivo nei casi di emergenza, favorendo la presa in carico integrata delle vittime.
“Questa firma rappresenta un passo concreto verso una società più giusta, dove nessuna donna venga lasciata sola o indietro”, ha dichiarato Patrizia Desole Presidente di Prospettiva Donna
“L’accesso alla protezione deve essere un diritto per tutte, indipendentemente dalle barriere linguistiche o sensoriali. Questo protocollo è un segnale forte di cambiamento”, ha aggiunto Cav.Sergio Cao Presidente dell'ENS Sardegna.
Il protocollo è aperto alla collaborazione con altre istituzioni, con l’obiettivo di costruire una rete antiviolenza sempre più inclusiva, attenta alle diversità e capace di rispondere alle esigenze di tutte le donne.
Venerdì 5 settembre, all’interno della rassegna Cabudanne de sos poetas a Seneghe, si è svolto un importante incontro promosso dall’Ente Nazionale Sordi, realtà fondamentale in Italia che da decenni lavora per difendere i diritti delle persone sorde e promuoverne l’inclusione sociale, culturale e lavorativa. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti, tra cui diversi componenti dei direttivi provinciali ENS. Per il Consiglio Regionale sono intervenuti il Cav. Sergio Cao e il Dott. Roberto Careddu, che hanno portato il loro contributo e sottolineato l’importanza di garantire piena accessibilità e protagonismo alle persone sorde. L’ENS nasce con finalità ben precise: garantire pari opportunità, valorizzare la Lingua dei Segni Italiana e abbattere le barriere che ancora oggi limitano la partecipazione dei cittadini sordi alla vita comunitaria. Si sente spesso parlare di accessibilità, ma troppo spesso la si intende solamente come un servizio tecnico. Quando si parla di accessibilità si pensa all’interpretariato LIS, ai sottotitoli, ai supporti tecnologici. Tutti strumenti fondamentali - certo - ma non sufficienti. L’inclusione non è solo la traduzione di un testo o di un contenuto, includere significa creare uno spazio in cui le persone sorde possano vivere da protagoniste la cultura, l’arte, gli eventi pubblici. E rendere accessibili gli eventi non vuol dire soltanto permettere al sordo di capire quello che si sta dicendo, ma di partecipare pienamente all’evento in modo che la sua presenza sia valida e completa. Per questo immaginiamo eventi come quello di Seneghe, dove sul palco non ci sia soltanto un interprete, ma anche una persona sorda che porti la propria prospettiva. Creare uno “spotlight” sulla persona sorda vuol dire proprio questo: non relegarla al ruolo di spettatrice, ma renderla voce viva e indispensabile. E questo non aiuta soltanto i sordi, ma aiuta tutti noi. Perché la cultura appartiene a tutti e la cultura cresce e si arricchisce con le diversità: dare visibilità e protagonismo alle persone sorde significa arricchire tutti perché la società intera apre le porte a nuovi linguaggi, nuove forme di espressione, nuovi punti di vista e nuove sensibilità. Un sentito ringraziamento va all’associazione Perda Sonadora per la collaborazione nell’organizzazione dell’evento, a Simonetta Ortu e Camilla Cubeddu per l’impegno e il lavoro svolto, e soprattutto a Sandra Erriu e Valentina Passarelli per la loro emozionante performance. L’ENS continuerà a lavorare e a lottare affinché le persone sorde non siano considerate ospiti, ma parte integrante della comunità culturale e sociale italiana.
Nel suo ventesimo anno di vita, Il Cabudanne de sos poetas sceglie di interrogarsi sul tema dei “Linguaggi”. Un tema ampio, profondo, che attraversa la parola poetica ma si spinge ben oltre: nel rispetto delle identità, nella rappresentazione corretta e non stereotipata della sordità, nella valorizzazione della diversità come ricchezza.
Rendere un evento accessibile significa consentire alle persone sorde di vivere pienamente l’esperienza, in modo che la sua propria presenza venga riconosciuta e valorizzata.
È con questo spirito che immaginiamo appuntamenti come quello di Seneghe, dove sul palco non troviamo soltanto un interprete, ma anche un professionista sordo che fa accendere i riflettori su ciò che significa non relegare la persona sorda al ruolo di osservatore, ma farne una presenza viva, attiva e fondamentale.
E questo non è un beneficio solo per la comunità sorda: è un guadagno per tutti. Perché la cultura è un patrimonio collettivo, e cresce quando si nutre delle differenze. Dare spazio e visibilità alle persone sorde significa arricchire l’intera società, aprendola a nuove forme espressive, nuove visioni, nuove modalità di comunicazione e a una sensibilità più ampia e profonda.
In questo contesto arriva a Seneghe una voce che ha molto da dire, anche usando la LIS: Mauro Mottinelli, psicologo, psicoterapeuta, psicopatologo forense, sarà protagonista di una delle anteprime del festival, lunedì 2 settembre alle 18.30 presso la Domo de sa Poesia. L’occasione è la presentazione del suo libro “Non ti sento ma ti ascolto” (Armando Editore, 2021), un testo potente, a metà tra autobiografia e saggio divulgativo, che affronta con chiarezza e passione i pregiudizi ancora radicati nei confronti delle persone sorde.
“I sordi possono fare tutto tranne sentire — scrive Mottinelli — ma quando si impegnano, a volte riescono a fare anche quello”.
Un messaggio forte, che mette in discussione luoghi comuni radicati, come l’uso errato e superato della parola “sordomuto”, e che restituisce dignità e complessità a una comunità “silenziosa” ma vivace, colorata, aperta, come l’autore stesso la descrive.
L’incontro sarà anche l’occasione per riflettere sul valore della Lingua dei Segni Italiana (LIS), di cui Mottinelli è formatore, guida e attivista, e che in Italia fatica ancora a ottenere il pieno riconoscimento come lingua a tutti gli effetti, nonostante la sua centralità nella vita di migliaia di persone.
A dialogare con l’autore sarà Camilla Cubeddu, mentre il servizio di interpretariato LIS sarà garantito da Simonetta Ortu, per garantire la piena accessibilità dell’incontro. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con ENS Sardegna (Ente Nazionale Sordi), in un’ottica di costruzione condivisa e autentica di spazi culturali inclusivi.
La poesia, al Cabudanne, è anche questo: ascolto profondo, apertura, traduzione tra mondi. Un’occasione preziosa per conoscere una testimonianza rara, toccante e piena di forza. E per imparare che il linguaggio è molto più di suono: è relazione.
Nei giorni 5-6 Dicembre a Cagliari si è tenuto un corso di formazione organizzato dall’Area TIAC coadiuvato dal Consigliere Direttivo ENS Geom. Marco Batresi ha portato i saluti e dato un resoconto istituzionale tramite piattaforma zoom e proiettato, per quanto impossibilitato ad essere presente fisicamente e rivolto ai responsabili del sito web per promuovere la buona prassi per la pubblicazione dei contenuti multimediali sul sito web.
La Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, celebrata ogni anno il 3 dicembre, è un momento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide affrontate quotidianamente dalle persone con disabilità. Questa ricorrenza punta a dare visibilità alle loro difficoltà, ai loro bisogni e alle loro aspirazioni, ricordando l’importanza di costruire una società più inclusiva e accessibile per tutti.
Il motto: “Niente su di noi senza di noi”
Questo slogan sottolinea l’importanza di includere le persone con disabilità nei processi decisionali che le riguardano. Si tratta di un principio fondamentale per garantire il pieno rispetto dei diritti umani e promuovere la loro partecipazione attiva nella vita sociale, economica e politica.
La Giornata è un’occasione per ribadire che l’inclusione non è solo un diritto, ma anche una responsabilità condivisa. Costruire una società in cui tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni, possano partecipare pienamente significa abbattere barriere, migliorare i servizi e promuovere politiche che mettano al centro la dignità e l’uguaglianza. Questo 3 dicembre invita tutti noi a riflettere e ad agire per un mondo più giusto, in cui le persone con disabilità siano protagoniste del cambiamento, con pari opportunità e diritti.
L’ENS prosegue a tal fine la cooperazione con le Istituzioni perché l’informazione sull’andamento della pandemia, sulle norme e regole comportamentali siano rese accessibili anche alle persone sorde nelle comunicazioni ufficiali istituzionali.